RIFLESSIONI: FRAGILITA’ DELL’UOMO – SPERANZA
Ho avuto il dono d’incontrare ragazzi con
problematiche mentali e di affiancarmi a loro in un cammino che ha arricchito
profondamente la mia vita. Quando sono entrato a far parte del “Gruppo, o
meglio della famiglia, “La Rondine”, come prima impressione ho provato un senso di sorpresa: mi
trovavo di fronte a persone che, con la propria naturale trasparenza,
semplicità di espressione e di gesti, mi accoglievano.
Sono stato accolto, anzi userei il termine abbracciato,
come fossi stato un loro amico da lunga data. Ho sentito che si sono fidati di
me... come del resto hanno fatto e fanno con chiunque sappia rivolgersi a loro
con tutto il rispetto e la dignità di cui ogni persona ha diritto. Mi sono
sentito io “fragile”. Ero io che ancora avevo pre-giudizi nei loro confronti.
L’esperienza che ho avuto il dono di vivere, è
un’esperienza di vita semplice, di ascolto vero, di rapporto sincero,
paritario, libero da quelle infrastrutture che rendono “diverso” il rapporto
con chi ha la fragilità mentale. Ho visto che l’attenzione ai bisogni in clima
sereno, armonico e libero da pregiudizi, ha portato gradualmente a far emergere
tutta la ricchezza di sentimenti e doti personali che i nostri amici hanno e a
migliorare la qualità della vita, non solo la loro.
Mi hanno insegnato ad avere coraggio.
Pur consapevole della loro fragilità, non riesco ad
associare i miei amici alla fragilità, bensì alla loro speciale sensibilità
e al grande coraggio di affrontare quotidianamente la vita. Vivono
sofferenze insopportabili per chiunque: la solitudine, la paura di apparire
agli altri “diverso”, l’emarginazione e soprattutto l’avere l’amara
consapevolezza di suscitare nelle persone che incontrano atteggiamenti di
diffidenza e di paura.
Mi hanno insegnato ad essere umile.
Non esagero quando dico che mi hanno aiutato ad
essere una persona migliore. Ho ritrovato nei loro sguardi, nei loro
atteggiamenti, nelle loro difficoltà tutte le mie fragilità, tutte le mie
paure, tutti i miei limiti e ho imparato proprio con loro, assieme a loro, a
guardarli dritti in faccia, ad affrontarli ed accettarli.
Dalla loro autenticità e bisogno di autenticità, ho
imparato ad essere autentico, e mi sforzo di farlo sempre.
Ed è attraverso l’esperienza con loro che sento di
dare il mio messaggio di speranza: ognuno di noi cerchi e riesca a scrollarsi
di dosso le maschere che a volte disperatamente e a volte goffamente
utilizziamo per cercare di nascondere, anche a noi stessi, le nostre fragilità
e debolezze.
Ho imparato che c’è una gioia pura e liberatoria
nel mettersi a nudo e nel sentirsi capito, accettato e amato, nonostante la
nostra fragilità. Fragilità che ci accomuna e ci avvicina ad ogni altro uomo.
Uno, a nome di tutti gli Amici/Animatori del “Gruppo La Rondine”
A.i.t.sa.m. Sinistra Piave - Centro di integrazione sociale "La Rondine" - 31029 Vittorio Veneto (Tv) - sito web: www.aitsam-larondine.it